LE VERIFICHE FISCALI NELLE ASSOCIAZIONI: UN ESEMPIO PRATICO
L’attività di controllo dell’Amministrazione Finanziaria nei confronti del cd. “Terzo Settore” (associazioni sportive, culturali, a.p.s., Onlus, ecc…) si è nel tempo sempre più rafforzata.
Gli enti non commerciali (artt. 143 e ss. TUIR), in varia misura, sono destinatari di numerose (e non sempre chiare) discipline di favore (soprattutto di natura fiscale), finalizzate, nelle intenzioni del Legislatore, a favorire l’associazionismo (tutelato e previsto agli artt. 2 e 18 Cost. ) e i valori che tramite esso vengono di volta in volta promossi (diritto alla salute, cultura, mutuo soccorso, ecc…).
Le normative di favore si traducono, il più delle volte, in forme di esenzione fiscale o decommercializzazione: in presenza di determinati requisiti (variabili a secondo della tipologia di ente), non verranno sottoposti a tassazione (o verranno sottoposti a tassazione inferiore a quella ordinaria) determinati ricavi o saranno deducibili maggiori costi.
Senza entrare nel dettaglio delle numerose discipline (cfr. art. 148 co. 8 TUIR, l. 398/91, ecc…), si vuole sottolineare che, proprio a causa dei grandi vantaggi di cui godono gli enti non commerciali, il Fisco è molto attento a scovare situazioni elusive o evasive.
Il controllo dell’Amministrazione Finanziaria, in questi casi, è volto a verificare la sussistenza dei requisiti (formali e sostanziali) previsti dalle leggi speciali per godere dei benefici fiscali attribuiti a quella tipologia di Ente.
Con un certo margine di generalizzazione, possiamo dire che i benefici fiscali (esenzioni, determinazioni forfetarie della base imponibile, ecc…) costituiscono norme eccezionali, pertanto, secondo la giurisprudenza prevalente, sarà l’ente a dover dimostrare il possesso dei requisiti che li giustifichino (gravando l’onere della prova, in buona parte, in capo al Contribuente).
Ciò detto, alla fine del presente articolo il lettore troverà un esempio (reale) di verifica fiscale occorsa a un’associazione sportiva dilettantistica.
Per nostra esperienza professionale, riteniamo che sia sempre altamente consigliabile rivolgersi a professionisti del settore (avvocati tributaristi, commercialisti specialisti nel no profit) in via preventiva, demandando a loro l’assistenza nella predisposizione della documentazione associativa e, qualora l’ente sia già esistente, richiedendo un “check-up” di legalità.
Questa accortezza farà in modo che l’associazione non sarà impreparata in caso di verifica fiscale.
Si ricordi che, il più delle volte, questo tipo di verifica viene svolta attraverso metodi di natura “presuntiva” e “indiziaria” (accertamento induttivo o analitico-induttivo), di fronte ai quali la difesa, in assenza di un impianto documentale e sostanziale corretto, potrebbe non essere affatto agevole.
Di seguito riportiamo invece alcune domande che i verificatori hanno rivolto al Presidente dell’Associazione, per poter informare adeguatamente chi intende operare nel mondo del no profit.
- Vengono sottoscritti abbonamenti? Se sì, in che percentuale fate abbonamenti?
- Come viene organizzata l’attività dell’Associazione?;
- L’associazione ha un proprio sito internet? Come viene in ogni caso promossa l’attività dell’associazione sul web o anche tramite social network?
- L’associazione svolge attività di natura commerciale? Se sì, quali?
- L’associazione ha contratti di pubblicità e/o sponsorizzazione?
- In che percentuale i soci frequentano l’associazione?
- Ha personale dipendente e/o collaboratori?
- Come vengono convocati gli associati all’assemblea? E come viene attestata la presenza degli stessi nelle adunanze?
- Di quali servizi possono usufruire i soci? I servizi forniti dall’Associazione vengono svolti anche nei confronti dei non soci?
Per ricevere consulenza o assistenza nella fase di costituzione o di gestione della Tua associazione, o per la tutela di fronte all’Amministrazione Finanziaria, può contattarci ai seguenti recapiti:
Tel: 0712415178
email: fcg@fcglex.it